Attacco di panico, come affrontarlo

 Attacco di panico, che cos’è?

Per attacco di panico si intende un episodio acuto di ansia che può durare dai 5 ai 20 minuti . I sintomi tipici sono: mancanza d’aria, tachicardia, fastidio al petto (non a caso la maggior parte delle persone subito pensano si tratti di un infarto) sudorazione, tremori.  Molte persone riportano inoltre la sensazione di morire o di impazzire. Caratteristica rilevante è il fatto che l’attacco di panico non è prevedibile, almeno durante l’esordio, e fugge dal controllo volontario della persona che lo vive.

Uno degli effetti problematici dell’attacco di panico è che la persona tenderà ad evitare (effetto di evitamento) e temere il luogo dove aveva avuto il primo episodio.  Il cervello infatti è un abile costruttore di abitudini … quindi accade che appena la persona si trova in un posto dove ha avuto degli attacchi, il suo corpo reagirà facendosi venire altri attacchi.

 Attacco di panico, quale terapia?

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I protocolli internazionali suggeriscono la psicoterapia di tipo ipnotico associata a quella cognitivo comportamentale.

Come procedono i professionisti di Modelli di Cambiamento?

1) Colloquio anamnestico ci aiuta a  costruire una diagnosi precisa. E’ un percorso educativo che permette al soggetto di conoscere e affrontare i rischi  e le delusioni personali, attingendone le risorse necessarie per un nuovo  stile relazionale e comunicativo.

Il colloquio anamnestico permette alla persona di rivolgersi a sé , di porre attenzione al proprio passato, anche lontano, di guardarsi dentro, di comprendersi, di conoscersi meglio, di entrare in contatto con i propri disagi e le proprie esigenze, portando alla luce le proprie verità.    In aiuto a ciò vengono prescritti alcuni Test.

2) Inizio della procedura terapeutica di tipo ipnotico: la persona rivivrà, in modo attutito, con risorse positive costruite in terapia, alcuni episodi passati dell’attacco di panico. Questa fase aiuta la persona aiuta la persona ad aggiornare precedenti schemi appresi (le abitudini) e a crearne di nuovi in modo che situazioni in cui prima provava panico vengano vissute con emozioni positive e di neutralità.

3) La persona viene allenata a vivere esperienze future, in cui teme di avere l’attacco di panico, in modo sereno e rilassato.