Pensieri Ossessivi come si curano. Dottor Matteo De Tomi

Qual è la terapia per i pensieri ossessivi?

Pensieri Ossessivi

I pensieri ossessivi sono parte della categoria diagnostica del manuale DSM “Disturbi d’ansia”.

“Ossessivo” deriva dal latino “obsidere”, ovvero “assediare”. La caratteristica infatti dei pensieri di tipo ossessivo è il fatto che questo tipo di pensiero “assedia”  completamente il nostro cervello. La mente, sconvolta non è più in grado di affrontare la normalità e la quotidianità, gettando la persona in uno stato di prostrazione e stress molto profondi.

I PENSIERI OSSESSIVI sono di molti tipi, possono far parte della categoria “salute/benessere“:  la persona può chiedersi sempre se ha qualche malattia. Oppure possono far parte della categoria “pulizia e dell’ordine“: “mi sarò lavato bene le mani?”, “Non mi sono lavato abbastanza”, “Sono sporco”, “Devo pulire”, “Questa stanza non è mai pulita abbastanza”.

Si può trattare anche di pensieri ossessivi legati ad altre tematiche come la vita di coppia: “E se mi piace un’altra/un altro?” “E se non mi ama?” “E se non valgo?”

Come intervengo nella terapia dei pensieri ossessivi?

Dottor-Matteo-De-Tomi

Dott. De Tomi

I pazienti che di solito arrivano in terapia hanno già sperimentato varie strategie, come ad esempio: cercare di contrastare questi pensieri fastidiosi (sforzandosi di non pensare, …). Dal momento che tali tentate soluzioni sono solite non funzionare, il modello terapico più utile per combattere questa sintomatologia si basa inizialmente su tecniche di tipo “Strategico-Paradossali” proprie della “Terapia Breve Strategica” che permettono di controllare e avere il potere sull’intrusione dei pensieri ossessivi (nella rivista “Brief Strategic Therapy” Nardone G., Watzlawick P., Rowman & Littlefield Publishers Inc, MD, USA, 2004 si evidenza come questa cura sia già di per sé efficace nell’89% dei casi)

Oltre alla tecnica paradossale sono solito lavorare anche con l’ipnosi per capire con il paziente il motivo per cui questi pensieri sono arrivati e per rafforzare il paziente ad avere più fiducia in se stesso nel contrastare questi pensieri.

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