Vergogna: conoscerla e gestirla
“L’uomo è l’unico animale che arrossisce, ma è l’unico ad averne bisogno”
(Mark Twain)
La vergogna, spesso confusa con l’ansia sociale o la fobia sociale, è un’emozione con cui abbiamo a che fare tutti i giorni della nostra vita, infatti tutti quanti proviamo vergogna ognuno per i motivi più diversi e tutti concordiamo sul fatto che non sia per nulla piacevole. Ma è proprio necessario provare questa emozione? Secondo importanti ricerche lo è eccome, vergognarsi è indispensabile.
Qual è la sua funzione?
La vergogna agisce un po’ come il dolore fisico quando, ad esempio, prendiamo in mano qualcosa che scotta: ci avverte del pericolo. La sua funzione è quella di avvisarci che stiamo danneggiando le nostre relazioni sociali, permettendoci di reagire di conseguenza. In realtà se non provassimo mai vergogna ci sarebbe impossibile coltivare delle relazioni sane ed equilibrate perché non disporremmo di questa bussola che ci indica cosa possiamo fare e cosa no.
Quanti tipi di vergogna esistono?
Lo psicanalista statunitense Joseph Burgo ne ha individuato quattro tipi che tutti noi abbiamo sperimentato almeno una volta:
- L’amore non corrisposto. E’ la vergogna del sentirsi rifiutati da una persona per noi molto importante, per esempio di una figura genitoriale o di una figura amorosa. Non ci sentiamo più meritati e la nostra autostima ne risulta compromessa
- Esposizione non voluta. La proviamo quando contro la nostra volontà ci ritroviamo ad avere gli occhi di tutti puntati addosso
- Aspettative disattese. E’ il sentimento che emerge quando ci scontriamo con i nostri limiti, quando facciamo qualcosa per poi fallire miseramente
- Esclusione. Tutti noi desideriamo essere amati e accettati, quando però questo non accade ci sentiamo esclusi e di questo proviamo vergogna
Perché tutti la vogliono evitare?
Al di là del fatto che si tratti di una sensazione spiacevole e per questo vorremmo farne a meno, la vergogna si scontra con delle forti pressioni sociali imposte dalla società moderna la quale vorrebbe vederci sempre vincenti e di successo. Ecco allora che essa, da utile strumento che è in realtà passa per essere un segno di debolezza e sottomissione, qualcosa che non dovremmo mai provare ne tantomeno dimostrare in pubblico
Questo discorso colpisce anche gli adolescenti i quali si confrontano con gli altri di continuo nel costruire la propria identità e la propria autostima. Tanti ragazzi si ritrovano sopraffatti dalla vergogna di non sentirsi come il resto del gruppo, diversi per un qualche motivo, magari ricevono pochi “like” sui social. E per questo si isolano.